Counselor filosofico

Sara Marello

«“Tu vai pazza per le parole, vero?” […] “… le prendi terribilmente sul serio” – disse. – “Tipo come se fossero un bisturi, o una motosega che rischia di tagliarti con la stessa facilità con cui taglia gli alberi”» La scopa del sistema, D. F. Wallace

Con le parole si fanno tante cose, si fanno promesse, dichiarazioni, si ferisce, si ama, si instaurano legami, ci si esprime e si gioca. Le parole creano il mondo, o perlomeno la percezione che abbiamo del mondo, se una cosa non è nominata non esiste per sé stessa, sempre in funzione di qualcos’altro. Attraverso le parole diamo rilevanza agli oggetti, cogliamo sfumature, distinguiamo e descriviamo dettagli, creiamo immagini, scenari possibili.

Le parole sono ciò che mi affascina e di cui sento la densità, il peso specifico, e sono anche i miei strumenti.

Sara Marello, 1985, torinese d’elezione. Mi sono sempre fatta un sacco di domande, accompagnate da tanti, a volte troppi, pensieri. Attorno ai 15 anni leggendo “Il Mondo di Sofia” entro per la prima volta in contatto con chi in passato si era posto non soltanto le mie stesse domande, ma molte di più (per non parlare dei pensieri) e mi sento compresa, accolta. 

Decido che “devo” saperne di più e così finite le scuole superiori mi iscrivo alla facoltà di Filosofia; dopo aver scritto una tesi sull’utopia, e passato qualche tempo dedicandomi ad altro, sento che è giunto il momento di far qualcosa di tutte quelle parole che ho incontrato. Matura così la decisione di frequentare il Master triennale in Counseling Filosofico presso l’ISFiPP a Torino, a cui, in un secondo momento, aggiungo gli studi in psicologia che sto tuttora portando avanti.

La filosofia è fatta per essere praticata, inserita nella vita, parla dell’esistenza, dell’essere umano e all’essere umano, è scomoda, fa sorgere dubbi, smuove pensieri, riflessioni; se così non fosse resterebbe mero esercizio intellettuale fine a sé stesso e pertanto sterile.

È questa la convinzione che sta alla base del Counseling, ma più generalmente di tutte le pratiche filosofiche: utilizzare i metodi e gli insegnamenti della filosofia sia all’interno della relazione d’aiuto (nel senso più ampio del termine), sia in contesti lavorativi e di gruppo, per affrontare dubbi esistenziali, etici, prendere decisioni, rispondere a esigenze di conoscenza, di ricerca e di stimolo all’espressione di sé.

Un Counselor filosofico offre all’artista uno sguardo altro, una prospettiva da cui può generarsi una riflessione a partire dalla singola opera, intesa come esito dell’attività creativa che come processo.

Può aiutarlo a comprendere se e come la sua visione del mondo si esprime nella sua produzione artistica e stimolare il pensiero sull’arte, ripensando al ruolo che essa svolge all’interno del suo quadro esistenziale.

Può essere di supporto nei momenti di eventuale blocco artistico, mettendosi in ascolto e affiancandolo nel percorso di significazione del vissuto e di ricerca.

Councelor Filosofico

Il lavoro di un "Mentor Metafisico del pensiero artistico" coinvolge l'accompagnamento e l'orientamento di individui nell'esplorazione e nello sviluppo della loro creatività artistica attraverso una lente metafisica o filosofica. 

Questo tipo di mentore non si limita solo a fornire consigli pratici sull'arte, ma incoraggia anche una comprensione più profonda delle idee, dei principi e delle forze sottostanti alla creazione artistica.

Un Mentor Metafisico del pensiero artistico potrebbe:

  1. Offrire supporto nel processo creativo, incoraggiando la riflessione su temi filosofici o metafisici che possono influenzare l'arte.
  2. Aiutare gli artisti a esplorare la connessione tra le loro opere e concetti più ampi come l'esistenza, la coscienza, la realtà o l'identità.
  3. Sviluppare un senso critico e una consapevolezza approfondita delle motivazioni creative e delle fonti d'ispirazione.
  4. Promuovere una comprensione più ampia del ruolo dell'arte nella società e nella cultura, esaminando questioni etiche, estetiche e filosofiche.
  5. Favorire una pratica artistica che vada oltre il mero estetismo, incoraggiando l'esplorazione di significati più profondi e universali.
  6. Integrare approcci filosofici o metafisici nell'analisi e nella critica delle opere d'arte.

In sostanza, il lavoro di un Councelor Filosofico   mira a arricchire l'esperienza artistica, incoraggiando gli artisti a considerare le dimensioni più profonde e significative della loro pratica creativa.